I SINDACATI SUL BILANCIO E SULLA GIUNTA RIMINESE: “LA NEGOZIAZIONE INSUFFICIENTE HA PRODOTTO UNA MANOVRA SENZA EQUITA’ SOCIALE”
Bilanci di previsione, domani si vota a Rimini. I sindacati continuano a chiedere risposte concrete, questa volta in particolare al “comune capoluogo”. Fondamentale è e sarà da qui in avanti che l’amministrazione comunale riminese riveda “il modo in cui attualmente si relaziona con il sindacato posto che è impensabile che essa possa esercitare un ruolo di governo reale prescindendo dal confronto con le parti sociali. Questa insufficiente negoziazione sul Bilancio 2012 porta l’Amministrazione di Rimini a imboccare la strada della mancata equità sociale a discapito dei soliti noti: lavoratori dipendenti e pensionati”. Sarebbe stato meglio “invece (anche in una prospettiva lungimirante) aggredire con forza ed incisività i costi della politica (vedi Partecipate), e i tanti e troppi sprechi che si annidano nelle pieghe del bilancio. Auspichiamo che il Sindaco acceleri verso quel modello tante volte evocato della città di Friburgo dando priorità alla riqualificazione ambientale a partire dagli urgenti interventi sulla rete fognaria indispensabile per una capitale europea del turismo”. “Abbiamo già dichiarato – dicono Cgil, Cisl e Uil - nella nostra piattaforma iniziale, che siamo consapevoli dei problemi e delle scelte difficili che la crisi impone, ma è impensabile che si possa arretrare sullo stato sociale. Pertanto, chiediamo che vengano riconfermati tutti i fondi approvati dalla precedente amministrazione a sostegno delle fasce meno abbienti della popolazione”. I sindacati si riferiscono al fondo di 100mila euro per assistenza badanti, ai 270mila euro per il contributo tia, ai circa 100mila euro per abbonamenti al trasporto pubblico, ai 50mila euro per l’acqua, al fondo anticrisi di 500mila euro “con gli ulteriori sgravi delle rette per i servizi a domanda individuale per i lavoratori in cassa integrazione o disoccupati. Per quanto riguarda l’assistenza domiciliare auspichiamo che venga rispettato l’impegno, assunto dall’Ufficio di Piano, ad accrescere di 11mila le ore di assistenza per recuperare, almeno in parte, il taglio di 30.000 ore effettuato in passato”. Sull’imu i sindacati chiedono “ vengano garantiti gli affitti a canone concordato, le aliquote prima casa per gli anziani ricoverati e i comodati d’uso gratuito. Sull’Irpef, prendiamo atto che sono stati esentati i redditi fino a 15mila euro, ma a nostro parere resta una tassa iniqua pagata da lavoratori dipendenti e pensionati”. I sindacati hanno anche chiaro dove è che il comune avrebbe potuto guadagnare in entrate. “Continuiamo a non comprendere il motivo per cui sia stata rimandata all’autunno l’introduzione dell’imposta di soggiorno. Così facendo invece di 7milioni di euro entreranno nelle casse del Comune soltanto 500mila euro con conseguenze che è inutile ribadire”. Poi passano ad un consiglio spassionato che alla giunta di Rimini sta arrivando da più parti. “Si può smettere di dire cose per iniziare a farle. Innanzitutto intervenire sul Piano urbano del traffico e in relazione a questo sul trasporto pubblico locale, e mettere seriamente mano alla riqualificazione del patrimonio ambientale e urbano a partire dalla filiera turistica. E’ miope pensare al piccolo risparmio immediato rincorso dalle varie categorie economiche tentando di procrastinare il più a lungo possibile il momento, per esempio, della messa a norma e in sicurezza delle strutture. Questo non fa che impoverire le stesse strutture e bloccare la catena produttiva che andrebbe ad incentivare lavoro, crescita e consumi. Un processo che vale per tutti gli interventi di riqualificazione”. Tornano sul tema dell’evasione perché “chi non paga tasse e contributi, ruba due volte, sia direttamente perché sottrae ricchezze alla collettività, sia indirettamente perché, denunciando un basso reddito, beneficia di agevolazioni a cui non avrebbe diritto” e perché “l’illegalità è terreno di coltura ottimo per la malavita organizzata che purtroppo, nel nostro territorio non è più soltanto una realtà presunta”.
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